LOGOPEDIA COSA E’ – COSA SERVE

LOGOPEDIA COSA E’ – COSA SERVE

di

BERETTA Chiara

Immagine Logopedia Articolo

Il logopedista è il professionista sanitario formato a livello universitario tramite il Corso di Laurea in Logopedia.

Il  logopedista si occupa della valutazione e del trattamento delle capacità comunicative, linguistiche e dei disturbi dell’apprendimento; inoltre verifica in itinere l’andamento dell’intervento logopedico; si occupa del counselling, volto a sostenere il paziente e la sua famiglia nel percorso rieducativo. Frequentemente attua il suo intervento all’interno di un progetto condiviso con una equipe multiprofessionale. Lavora spesso accanto ad altre figure professionali, quali il neuropsichiatra, lo psicologo, il foniatra, l’otorino, il fisioterapista, l’osteopata, l’ortodonzista, il dentista.

Il logopedista può lavorare in strutture sanitarie pubbliche e private: negli ospedali, nei reparti di otorinolaringoiatria, neuropsichiatria infantile, reparti di riabilitazione, negli ambulatori dei servizi territoriali, nelle strutture riabilitative, negli studi medici.

In particolare tratta patologie quali:

  • Disfonia, ovvero quando manca la voce, oppure è debole, oppure è rauca per qualsiasi motivo.
  • Balbuzie, ovvero quando parlando ci si “inceppa” o non si riesce parlare in modo “sciolto”.
  • Disartria, ovvero quando ci sono difficoltà ad articolare la parola per un problema neurologico (ad esempio nelle paralisi cerebrali infantili, nella malattia di Parkinson, nelle sclerosi multiple etc.).
  • Disturbo fonetico (dislalie), ovvero gli errori di pronuncia.
  • Disfagia,ovvero i disturbi della deglutizione e/o dell’alimentazione, che derivano da danni neurologici, traumatici, da alterazioni delle strutture della bocca o in sindromi.
  • Deglutizione atipicacioè una deglutizione in cui la lingua spinge contro i denti;
  • Disturbi evolutivi del linguaggio,ovvero il ritardo o la distorsione delle tappe di acquisizione del linguaggio, in cui rientrano i disturbi specifici di linguaggio.
  • Disturbi specifici di apprendimento, quali ad esempio: – la difficoltà “a leggere” – dislessia – la difficoltà “a far di conto” – discalculia – la difficoltà a dire e/o costruire correttamente la frase – la difficoltà a scrivere bene e senza commettere errori ortografici – disgrafia e disortografia.
  • Le difficoltà di comunicazione o di linguaggio, di origine genetica (es. Sindrome di Down) o acquisite in età evolutiva (ad es. meningoencefaliti neonatali, prenatali, etc) o in età adulta o involutiva (afasia, demenza).
  • I disturbi di comunicazione dovuti a sordità.
  • Le difficoltà di comunicazione e linguaggio nelle persone con disturbo pervasivo dello sviluppo (autismo).

 

Il logopedista interviene in tutte le fasi del percorso terapeutico:

  1. Bilancio logopedico: strumento fondamentale per la stesura del progetto riabilitativo che deve essere condiviso con la famiglia e con gli operatori coinvolti; l’obiettivo del bilancio è quello di valutare le abilità del bambino/adulto, le compromissioni presenti a livello muscolare – propriocettivo – deglutitorio – linguistico ed a stabilirne il grado di gravità (oltre a verificare la presenza di disturbi correlati) al fine di creare un percorso riabilitativo mirato ed efficace.
  2. Intervento logopedico: mirato alle esigenze specifiche del bambino/adulto emerse dal bilancio; la frequenza con cui viene eseguito il trattamento dipende dalla gravità del disturbo e dai bisogni del singolo paziente.
  3. Counselling: volto a sostenere la famiglia o i caregivers nel percorso abilitativo-rieducativo-riabilitativo. È fondamentale, per condividere obiettivi di lavoro e strategie facilitanti e, per creare un ambiente che favorisca la generalizzazione degli obiettivi. In età scolare è importante estendere il counselling anche alla scuola al fine di monitorare i progressi nel contesto sociale del bambino/ragazzo e per fornire strategie utile ai docenti per raggiungere il successo scolastico.

 

Dott.ssa Chiara Beretta

 

Comments are closed.